PROGETTI PER FALCHERA e altro

Riqualificazione laghetti Falchera parla l'assessore Lavolta

ORTI   FALCHERA  2015

Si comunica la convocazione della VI commissione  Lunedì 22 Giugno 2015 alle ore 17,00 presso la sala Consiglio - Via san Benigno n. 22

con il seguente Ordine del Giorno:

  1. Comunicazioni del Coordinatore.
  2. Orti Falchera.
  3. Varie ed eventuali

Il Coordinatore della VI  Commissione Giovanni Mo

- La Presidente  Nadia Conticelli

Sgomberi a Falchera, le ruspe cancellano 150 orti abusivi

Sono partiti in via Degli Ulivi i lavori di bonifica delle aree soggette ad occupazione abusiva. Solo undici orti rimarranno in piedi a fine cantiere

Redazione 27 Settembre 2014
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Falchera è in atto una vera e propria rivoluzione. Leruspe stanno di fatto sgomberando gli orti urbani abusivi, da anni nel mirino delle istituzioni. Orti, molti dei quali, trasformati in mini appartamenti. Ben 150 quelli che verranno demoliti su tutta via degli Ulivi. In piedi rimarranno soltanto undiciappezzamenti, gli unici considerati regolari. Gli unici dove non sono stati trovati divani, masserizie, pezzi d’auto e ovviamente i soliti ed immancabili rifiuti.

Ma coloro che dormivano negli accampamenti di fortuna avevano già provveduto a fare le valigie e a liberare gli appezzamenti. Di questo si era raccomandato il Comune di Torino provvedendo a far girare una serie di volantini per gli occupanti.

“Aspettavamo questo momento da tempo – ha dichiarato la presidente della circoscrizione SeiNadia Conticelli -. Dopo quasi vent’anni di attesa le ruspe hanno cancellato l’abusivismo da Falchera”. Una volta terminati gli sgomberi e con bonifiche seguiranno nuovi interventi. “Un primo passo importante per la rinascita di quella zona, da troppi anni bistrattata” ha concluso Conticelli.

TORINO  TODAY di  Philippe Versienti 01 Aprile 2015 Cronaca Falchera con l' Assessore ENZO LAVOLTA

Addio degrado e discariche, i nuovi laghetti della Falchera pronti entro due anni

Un progetto da oltre 5 milioni di euro è quello che trasformerà e segnerà, in positivo, tutto il paesaggio nei pressi di via degli Ulivi. Tempo previsto due anni

Trent’anni di abbandono tra orti abusivi e aree verdi trasformate in discariche a cielo aperto. Un incubo arrivato al capolinea per i residenti del quartiereFalchera che molto presto assisteranno alla riqualificazione completa della zona Laghetti. Un progetto da oltre 5 milioni di euro approvato dalla giunta comunale, su proposta dell’assessore all’Ambiente EnzoLavolta,che garantirà di aumentare gli spazi attrezzati a verde pubblico. L’area che sarà destinata a parco urbano sarà quella vicina alle zone edificate del quartiere, su via degli Ulivi. Il laghetto sud verrà completamente prosciugato e riportato al livello del terreno circostante.

Saranno creati spazi di aggregazione e socializzazione con zone per il gioco dei bimbi, per attività sportive libere, panchine, tavoli, per il passeggio libero dei cani e con il piantamento, su tutto il nuovo parco, di circa 500 alberi. Il lato ovest del lago grande e del lagonord sarà prevalentemente destinato ad attività di fruizione diretta degli specchi d’acqua. Nella zona del lago grande verrà creata una spiaggia. E’ prevista in questa zona anche la realizzazione di un piccolo fabbricato di sevizio e di un pontile.

Nella parte est del lago è invece prevista la creazione di una zona umida: unhabitat naturalistico ideale per l’osservazione diretta e lo studio degli uccelli e della vegetazione. Nelle aree tra i laghi e la tangenziale nord il progetto prevede la realizzazione di un percorso ginnico costituito da una serie di attrezzi e zone di sosta con panchine e portabici.

“Questo intervento è molto significativo e particolarmente importante -  ha sottolineato Lavolta - non soltanto per Falchera ma per tutta la città. Si tratta infatti di un’area di 45 ettari, paragonabile a quella del parco del Valentino, che già entro un anno sarà usufruibile per gli orti urbani. Un aspetto che credo debba essere evidenziato è che tutte le scelte e gli interventi sono stati decisi in completo accordo con i comitati spontanei del territorio e con i cittadini del quartiere”.

L’accessibilità a tutta l’area sarà garantita da un sistema dei collegamenti e di percorsi interni al parco con accessi e parcheggi da via degli Ulivi. All’interno verranno realizzati sentieri naturalistici con materiale stabilizzato di origine naturale. La riqualificazione dell’area dei laghetti sarà completata entro due anni, escludendo l’area degli orti che sarà disponibile già dalla prossima primavera.

Sei in: Archivio > La Repubblica > 2012 > 10 > 06 > Torino, il futuro è ... Torino, il futuro è a nord e Falchera scommette sul cambiamento smart LA TRASFORMAZIONE urbana di Torino viaggia verso nord. Aveva già varcato la Dora l'ambizioso progetto della Variante 200, un'operazione immobiliare che riguarderà 1,3 milioni di metri quadrati attorno al progetto della Linea 2 in Barriera di Milano. Ora è arrivato il momento di spingersi ancora più su, oltre la Stura. L'obiettivo è Falchera, il quartiere disegnato a partire dagli anni 50 da uno dei padri nobili dell'urbanistica italiana, l'architetto Giovanni Astengo. Per molti, un luogo lontano, che con gli anni è diventato la più periferica delle periferie cittadine. E che ora il Comune vuole riavvicinare. Per farlo, ha colto al balzo la palla lanciata dal "Piano città" varato dal governo con il Decreto Sviluppo, una specie di graduatoria dei progetti di riqualificazione urbana, per i quali sarà aperta la strada a quasi due miliardi di euro di finanziamenti. Il pacchetto "Torino Nord" è di tutto rispetto. Case a canoni abbordabili, tra alloggi convenzionati e agevolati, residenze e alberghi sociali. Ma anche interventi per ridurre l'impatto sull'ambiente: dallo snellimento del traffico, con l'ultimazione del secondo accesso da anni al centro delle richieste dei residenti, alla riqualificazione energetica delle scuole del quartiere, che consentirà di risparmiare dal 20 al 50 per cento dell'energia, fino al tanto atteso Parco dei laghetti, che consentirà di recuperare un polmone verde per il quartiere. Non ultimo, nel pacchetto rientra anche il completamento della sistemazione superficiale del viale del Passante, che al momento la città non potrebbe permettersi di pagare. Sedici progetti in tutto. Che valgono complessivamente 253 milioni di euro tra investimenti privati e pubblici già esistenti, e i fondi che la città chiede al governo: 60 milioni sull'unghia e altri 70 attraverso l'accesso al credito agevolato per l'edilizia sociale. Un'opportunità da non perdere, insomma. Tanto da giustificare una certa impazienza. Le candidature andavano presentate a Palazzo Chigi entro ieri. Torino ha anticipato di un giorno: «Ieri pomeriggio (l'altro ieri per chi legge, ndr) abbiamo depositato il progetto di finanziamento a Roma», ha fatto sapere ieri il sindaco Piero Fassino, presentando il piano insieme agli assessori coinvolti. Alcuni degli interventi, per la verità, erano già previsti nel Pisl Falchera, il piano di sviluppo locale risalente a più di una decina di anni fa, rimasto quasi interamente sulla carta per mancanza di risorse. Palazzo Civico l'ha tirato fuori dal cassetto e l'ha rispolverato aggiungendo alcuni nuovi progetti immobiliari come quello di strada Cebrosa, e l'idea - smart - del recupero energetico delle abitazioni di Falchera Nuova e degli edifici scolastici. «Nel quartiere - spiega la presidente della Sesta Circoscrizione, Nadia Conticelli - si è progettato molto, e questa è una fortuna. Ora è arrivato il momento di realizzare le opere attese, prime fra tutte i Laghetti e la sistemazione dell'ex biblioteca». [ABITAZIONI E COLLEGAMENTI] Il piano del Comune prevede la costruzione di 891 nuovi alloggi di edilizia sociale e privata, divisi tra Falchera Nuova, via Cavagnolo e l'operazione immobiliare (tutta privata) di strada Cebrosa, dove sorgerà un nuovo quartiere per mille abitanti con attività commerciali, alberghi e uffici a ridosso di corso Romania. A questi si aggiungono anche i progetti per l'"Ostello per famiglie", un albergo sociale ricavato nell'ex Dazio, e un'altra residenza popolare in via Zandonai. Alle residenze "popolari" si aggiunge la necessità di alleggerire il traffico. Tanto che nel piano la città ha inserito il progetto del nuovo accesso sud a Falchera, a scavalco sulla ferrovia Torino- Milano, che si allaccia in via degli Ulivi. La passerella c'è già da tempo (è stata costruita dalle ferrovie), ma è ancora monca: mancano le rampe di collegamento, i marciapiedi e il resto della viabilità che il Comune non ha avuto sinora i mezzi per completare. [ QUARTIERE ECOLOGICO] Quattro scuole, la Luxemburg, la Neruda, la Da Vinci e la Ambrosini, saranno riqualificate con l'obiettivo di arrivare a risparmiare tra il 20 e il 50 per cento dell'energia impiegata oggi per il loro funzionamento. Lo stesso - e il piano è ambizioso, visto che prevede una spesa di 40 milioni - avverrà per le abitazioni di Falchera Nuova. Si prevede di realizzare anche una centrale termica a biomasse all'ex Snia. Ma la ciliegina sulla torta sono i 423 mila metri quadrati di verde pubblico che saranno recuperati con la realizzazione del Parco dei Laghetti, oltre ad altri cinquemila metri di giardinetti che saranno risistemati. Tutto poi sarà condito dalla costruzione di nuovi spazi pubblici: l'ex biblioteca Astengo sarà riadattata per ospitare le attività delle associazioni e gli impianti sportivi ristrutturati. TORINO CONTRO TUTTI Nelle scorse settimane già una sessantina di città, tra cui Roma, Milano, e Bologna, hanno presentato le loro candidature. Tante proposte, tutte "cantierabili" da subito, che insieme raggiungono la bellezza di6 miliardi di euro. Peccato però che in ballo ci siano solo 224 milioni di euro cash, messi sul tavolo direttamente dal governo, più altri 1,6 miliardi di euro circa di fondi della Cassa depositi e prestiti per l'housing sociale. Torino dovrà gareggiare con le altre grandi città italiane, contendendosi la sua fetta di torta. La strada si prevede in salita. Ma l'assessore all'Urbanistica è fiduciosa: «La competizione non ci fa paura. Abbiamo partecipato con il miglior progetto possibile». E portare a casa anche solo 20 milioni su 60 non sarebbe poi male per la città. GABRIELE GUCCIONE 06 ottobre 2012 15 sez. TORINO

Bilancio Comune di Torino 2011, 5 Stelle: "Situazione drammatica"

di Movimento 5 Stelle - 30 aprile 2012
 
(Comunicato stampa)

Il bilancio consuntivo 2011 di Torino, presentato oggi in Consiglio Comunale dall'amministrazione Fassino, è negativo in maniera drammatica: 260 milioni di euro di passivo di gestione, 4.5 miliardi di euro di debiti, il fondo di tesoreria passato da 158 milioni a soli 2.700 euro al 31/12. Nonostante questo, continuano le spese pazze, a partire da alcuni stipendi d'oro che denunciamo da mesi, e dagli sprechi nelle partecipate.

"Soltanto dal rendiconto al bilancio apprendiamo che la Città ha sforato il patto di stabilità non di 320 milioni di euro, come disse Fassino a gennaio, ma di ben 480; un errore di calcolo di 160 milioni di euro che fa venire seri dubbi su quanto la giunta abbia davvero sotto controllo le finanze della Città" dichiarano i consiglieri Appendino e Bertola del Movimento 5 Stelle.

L'assessore Passoni si vanta di aver ridotto il debito di 40 milioni nel 2011 e 120 nel 2012, scelta obbligata per quanto concerne il 2012, data l'impossibilità di contrarre altri debiti a causa dell'uscita dal patto. Ma questa riduzione, ottenuta a prezzo di nuove tasse, aumenti delle tariffe e tagli ai servizi essenziali, rischia di essere spazzata via da altri buchi che sembrano aprirsi, a partire dai 240 milioni di euro di crediti antecedenti al 2006, mai incassati giacenti tra i residui e dalle perdite degli investimenti in derivati, su cui i miglioramenti promessi non arrivano.

Ma la vera questione è: dopo aver ridotto a costo di grandi sacrifici il debito da 4.5 a 4.35 miliardi di euro, di meno del 5%, cambierà qualcosa? Le finanze cittadine sono in un'agonia che a nostro parere è irreversibile se non cambia la politica finanziaria nazionale, mettendo la sopravvivenza dei cittadini e dei servizi essenziali davanti al pagamento del debito.

"Ci vorrebbe una politica finanziaria coraggiosa e innovativa, e invece oggi il sindaco Fassino non si è nemmeno presentato in aula, arrivando all'ultimo secondo solo per schiacciare il bottone; la sua sedia vuota per tutto il dibattito rappresentava bene l'idea di una città alla deriva" concludono Bertola e Appendino.


30/04/2012